1 novembre 2010

Bunga Bunga - Un safari musicale

Christian De Sica mima 
gli effetti del Bunga Bunga

Il paese entra ufficalmente nell’era del Bunga Bunga grazie al pezzo di Giuseppe D’Avanzo su Repubblica di qualche giorno fa. Il passaggio epocale si è avuto quando il giornalista indagatore degli incubi italiani digita quasi con nonchalance la dirompente frase: La minorenne fa entrare negli atti giudiziari un'espressione inedita, il "bunga bunga". Viene chiamata in questo modo l'abitudine del padrone di casa d'invitare alcune ospiti, le più disponibili, a un dopo-cena erotico. "Silvio  mi disse che quella formula  l'aveva copiata da Gheddafi: è un rito del suo harem africano”.

Qualche navigatore amante della polemica penserà che stia esagerando. Il malcapitato si prepari ad incassare un terrificante KO: in base a Google Insight, strumento di ricerca che permette di valutare i trend delle ricerche in rete, negli ultimi giorni l’espressione Bunga Bunga è stata cercata, a livello mondiale, più dei big della politica europea (qui la tabella anti-scettici).  

Bunga Bunga in rete 

Su cosa sia il Bunga Bunga e su come nasca l’espressione vi rinvio a questo divertente articolo dal quale si evince che, prima di diventare una scrittrice soporifera con tendenze suicide, Virginia Woolf sia stata una geniale buontempona. 

A me però il malizioso rituale africano attribuito al Cavaliere del Cialis (copyright di Dagospia) ha fatto venire in mente un po’ di musica, costringendomi ad un allucinato viaggio tra continenti e ritmi, tra swing e trash.
Il primo riferimento è nazional-popolare e rigorosamente autarchico, dato che Bunga Bunga ha una forte assonanza con il ritornello nonsense di Andavo a cento all’ora, pezzo d’esordio dell’allora giovanissimo Gianni Morandi.
Forse però l’accostamento più sensato, per i richiami alle lussureggianti foreste africane abitate da tribù dai pericolosi rituali sessuali, è quello con il bel pezzo swing del 1947 Civilization di Bob Hillard, meglio noto come Bongo Bongo Bongo. Di cui esiste anche un'atroce versione del Muppet Show.
Paolo "buana" Villaggio
Del brano esiste anche una divertente interpretazione italiana, cantata con grande verve da Christian De Sica, per non parlare della versione tennistica, allucinata e vagamente senile dell’immarcescibile duo Clerici-Tommasi

Il recente contributo musicale di Elio e le storie tese è invece filologicamente più legato alle vicende arcoriane e si riallaccia ai ritmi africaneggianti proposti qualche mese fa dalla sinuosa Shakira. Ma forse per contenuti e per finalità erotiche il vero riferimento musicale del Bunga Bunga è da rinvenire nel brano allusivo e trash Fichi Fichi, scoperto qualche anno fa dalla Gialappa’s. 

Dubito però che il Premier facesse riferimento alla musica quando proponeva il Bunga Bunga alle sue gentili ospiti. Ammesso e non concesso che i media (comunisti), imbeccati da giudici (bolscevichi), con lettere recapitate da postini (maosti), coadiuvati da corrieri (trotskisti) e fattorini (leninisti), dicano la verità. 




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