14 marzo 2011

Il Premier dal kimono nero

Ormai sta diventando quasi una rubrica per la sua cadenzata perodicità: la maledizione dell’uomo di Hard-core è ormai drammaticamente acclarata. 
Già nel post Miracolo italiano ricordavo le iatture dei primi dieci anni del millennio avvenute durante il regno arcoriano, poi, nel post Amico è, evidenziavo come i malefici del nostro Premier avessero travolto tutti i discutibilissimi “amici” del Nord Africa.
Adesso purtroppo è la volta del Giappone. Il Cavalier Menagramo aveva già favorito un micidale tsunami nel 2004 (III anno dell’Era B.), ed evidentemente la calamità gli è congeniale visto che i suoi nefasti poteri he hanno favorito una ripetizione a dir poco sconcertante: due maremoti devastanti provocati da potentissimi terremoti (scala Richter 9) nel giro di soli 6 anni. La possibilità scientifica che due eventi di tali catastrofiche dimensioni si ripetessero nel giro di un cosi breve lasso di tempo erano le stesse che ci sono di vedere la Santanchè, in scarpe da ginnastica e con il pugno chiuso, a cantare “Bella ciao” ad una manifestazione femminista organizzata da Democrazia Proletaria.
Ma ormai i super poteri del nostro Premier sono degni del Galactus della Marvel.
Il legame tra il Premier e i tragici fatti nipponici sono due. In primo luogo, la decisione di far tornare il nostro paese nella “modernità” e nella “sicurezza” nucleare ha subito scatenato un pericoloso incidente nei reattori di Fukushima. Ma vi è anche stata una certa complicità del  Primo Ministro Naoto Kan che, sordo agli avvertimenti miei e della comunità internazionale, ha avuto l’ardire di avere un contatto telefonico con l’Innominabile brianzolo, pochi giorni prima che la furia della natura si abbattesse sullo sventurato arcipelago nipponico.

PS: nel caso la Santanchè fosse interessata suggerirei di allenarsi in questa versione vocale di "Bella Ciao"

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