Questa settimana Emilio Fede, giornalista quasi 80 enne, ha avuto modo di dire la sua sulle proteste studentesche. Il suo punto di vista benpensante è che “la protesta può essere legittima, si possono chiedere vantaggi, si può chiedere che qualcosa vada modificato, ma fare quello che hanno fatto queste bande, sono delle bande, ci sono centinaia di ragazzi organizzati…questa è gentaglia”. E fin qui, tutto sommato, ci possiamo anche stare visto il clima da stadio che si respira nel nostro paese. Quello che viene dopo un po’ di meno, perché il direttore del TG4 precisa come si dovrebbero gestire certe situazioni: “il popolo civile quale noi siamo dovrebbe intervenire e menarli perché questi capiscono solo di essere menati”. Cioè, per il bonario giornalista non dovrebbero nemmeno essere le forze dell’ordine, nel caso, ad intervenire per quietare gli animi ed evitare che si verifichino incidenti, ma dovrebbe essere la (cosiddetta) società civile, la (tanto decantata) maggioranza silenzioza, il (fantomatico) popolo moderato o, forse, l’affettuoso Partito dell’Amore, a tirarsi su le maniche e menare ceffoni a quelli che il giovin Fede probabilmente definirebbe facinorosi, con quell’italiano ottocentesco che tanto piace alla fetta più arcaica della società italiana (non a caso è un termine assai presente nell’eloquio berlusconiano). Le botte in piazza tra opposte fazioni sarebbero la logica conclusione per questo clima avvelenato di divisione che da anni respira il paese, ma speriamo che non si arrivi mai a quel punto perché troppe forze, da troppo tempo, stanno caricando a molla una parte della società e se questa tensione un giorno dovesse trovare uno sfogo, la situazione potrebbe precipitare in maniera irreversibile.
A volte però la forza del destino si impone con divina e poetica potenza sulle umane questioni. Il giorno prima che Fede lanciasse il suo appello al “popolo civile” capita che il menato sia lui: la sera del 23/11 in un esclusivo ristorante Milanese, il giornalista Mediaset si imbatte in Gian Germano Giuliani (72 anni, in questo bizzarro paese anche le risse da "pischelli" sono over 70), l’imprenditore dell’Amaro Giuliani, il quale anziché fornirgli un rimedio lassativo gli rifila “due schiaffi e un pugno fatto bene”. I motivi del contendere di questo "dinosaurs' fighting" sono perfettamente spiegati sul blog di Selvaggia Lucarelli (donna da Hamare sia per come scrive che per come sceglie le scarpe) e si possono sintetizzare con il classico "questione di donne" (dicitura tipica degli scontri, appunto, tra "pischelli").
Che bella la forza del destino, quasi meglio di quella verdiana!
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