Christian De Sica mima gli effetti del Bunga Bunga |
Il paese entra ufficalmente nell’era del Bunga Bunga grazie al pezzo di Giuseppe D’Avanzo su Repubblica di qualche giorno fa. Il passaggio epocale si è avuto quando il giornalista indagatore degli incubi italiani digita quasi con nonchalance la dirompente frase: “La minorenne fa entrare negli atti giudiziari un'espressione inedita, il "bunga bunga". Viene chiamata in questo modo l'abitudine del padrone di casa d'invitare alcune ospiti, le più disponibili, a un dopo-cena erotico. "Silvio mi disse che quella formula l'aveva copiata da Gheddafi: è un rito del suo harem africano”.
Qualche navigatore amante della polemica penserà che stia esagerando. Il malcapitato si prepari ad incassare un terrificante KO: in base a Google Insight, strumento di ricerca che permette di valutare i trend delle ricerche in rete, negli ultimi giorni l’espressione Bunga Bunga è stata cercata, a livello mondiale, più dei big della politica europea (qui la tabella anti-scettici).
Bunga Bunga in rete |
Su cosa sia il Bunga Bunga e su come nasca l’espressione vi rinvio a questo divertente articolo dal quale si evince che, prima di diventare una scrittrice soporifera con tendenze suicide, Virginia Woolf sia stata una geniale buontempona.
A me però il malizioso rituale africano attribuito al Cavaliere del Cialis (copyright di Dagospia) ha fatto venire in mente un po’ di musica, costringendomi ad un allucinato viaggio tra continenti e ritmi, tra swing e trash.
Il primo riferimento è nazional-popolare e rigorosamente autarchico, dato che Bunga Bunga ha una forte assonanza con il ritornello nonsense di Andavo a cento all’ora, pezzo d’esordio dell’allora giovanissimo Gianni Morandi.
Forse però l’accostamento più sensato, per i richiami alle lussureggianti foreste africane abitate da tribù dai pericolosi rituali sessuali, è quello con il bel pezzo swing del 1947 Civilization di Bob Hillard, meglio noto come Bongo Bongo Bongo. Di cui esiste anche un'atroce versione del Muppet Show.
Paolo "buana" Villaggio |
Del brano esiste anche una divertente interpretazione italiana, cantata con grande verve da Christian De Sica, per non parlare della versione tennistica, allucinata e vagamente senile dell’immarcescibile duo Clerici-Tommasi.
Il recente contributo musicale di Elio e le storie tese è invece filologicamente più legato alle vicende arcoriane e si riallaccia ai ritmi africaneggianti proposti qualche mese fa dalla sinuosa Shakira. Ma forse per contenuti e per finalità erotiche il vero riferimento musicale del Bunga Bunga è da rinvenire nel brano allusivo e trash Fichi Fichi, scoperto qualche anno fa dalla Gialappa’s.
Dubito però che il Premier facesse riferimento alla musica quando proponeva il Bunga Bunga alle sue gentili ospiti. Ammesso e non concesso che i media (comunisti), imbeccati da giudici (bolscevichi), con lettere recapitate da postini (maosti), coadiuvati da corrieri (trotskisti) e fattorini (leninisti), dicano la verità.
Nessun commento:
Posta un commento